La storia

La storia di questa cantina ha inizio nel 1923, quando Ferdinando Catalano, reduce da una positiva esperienza imprenditoriale di 10 anni negli Stati Uniti, acquisisce l’attuale tenuta sita in Monte Pino, il più esteso degli otto colli che circondano la città di Benevento.

Da allora la famiglia Catalano si tramanda di generazione in generazione la cultura e la passione per la natura e l’enogastronomia, che si concretizzano in una quotidiana valorizzazione dei prodotti delle loro terre, come per esempio i vitigni storici del Sannio – Taburno (Aglianico, Falanghina e Coda di Volpe).

L’attuale generazione, di cui Elena è rappresentante, forte dell’esperienza acquisita nel corso degli anni e convinta di poter dare una ulteriore e originale spinta all’espressività territoriale della sua produzione, ha intrapreso la strada della vinificazione e dell’imbottigliamento all’origine.

Sotto la guida dell’enologo Alessio Macchia, consulente dell’azienda, ha iniziato a fare suoi i metodi di vinificazione volti ad ottimizzare il patrimonio più nobile delle uve locali: si giunge così alla vendemmia 2013, che sancisce la nascita del brand Elena Catalano Vini.

La filosofia

La missione della cantina è quella di trattare l’azienda come un’oasi, i cui ritmi devono essere quelli naturali dettati dalle piante e non dall’ossessione di asservire la natura alla produttività e al guadagno, anticipando le tendenze attuali. 

L’azienda ha preso quindi la decisione di curare il vigneto come un giardino, “allevando” piante prima di tutto sane, senza forzare la produzione a discapito della qualità. 

Per rispettare questa scelta, i livelli di produzione vengono mantenuti al di sotto del chilogrammo per pianta e i lavori manuali in vigna vengono massimizzati per evitare l’impiego di prodotti nocivi per le piante e l’ambiente circostante, al fine di mantenere inalterato l’equilibrio perfetto creato dalla natura. 

Un’ulteriore decisione della cantina è quella di non vendere immediatamente il vino sul mercato, ma bensì di limitarsi a condurre microvinificazioni, per studiare e capire il  vino, gustandolo per apprezzarne le dinamiche evolutive e le potenzialità.